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Planimetria Bowie
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La Camera di Arles
La camera di Vincent ad Arles è uno dei dipinti più celebri di Vincent Van Gogh, di cui ha eseguito diverse repliche con piccole varianti, realizzate tra il 1888 ed il 1889. Il soggetto è la stanza da letto nella “Casa gialla”, sistemata poco prima dell’arrivo di Gauguin. Qui l’artista ricrea un’atmosfera semplice e accogliente, dove l’essenzialità è la connotazione primaria. Gli oggetti ritratti raccontano la quotidianità dell’artista. La finestra a sinistra è semiaperta, con l’intenzione di rimandare ad altri spazi e di infondere aria e vitalità al dipinto. Le sedie vuote indicano, come in altri quadri, l’assenza ossessiva di un amico o forse di una donna che Vincent avrebbe voluto accanto nella sua vita. Nella tela il colore ha un ruolo fondamentale, utilizzato in modo da suscitare un senso di serenità che induce al riposo. La forza di questo dipinto sta nella semplicità delle forme ma, soprattutto, nell’originalità dell’impostazione cromatica che denota ingenuità e freschezza, come se fosse una pittura fanciullesca. Il pittore si spoglia di tutti gli espedienti tecnici acquisiti fino a quel momento per abbandonarsi a una pittura ingenua e vigorosa, quella di una mente sgombra da pensieri artificiosi. Difatti la prospettiva è volontariamente anomala e trasgredita, e le proporzioni non rispettate determinano un senso di precarietà. La visione d’insieme suscita armonia e tranquillità nella vita di ogni giorno.
La Camera di Arles
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