Katsushika Hokusai e Nishikawa Sukenobu
Katsushika Hokusai - Operai che preparano dei sacchi di frumento
Questa xilografia, parte di una serie di libri detti Manga, appartiene agli studi sulla vita quotidiana del proletariato giapponese, in cui si vedono uomini di fatica che stanno caricando e trasportando sacchi colmi di frumento e di altri beni. Hokusai riesce, con piccoli segni, a rendere dinamica la scena che, pur non avendo un disegno unitario e nonostante la frammentazione dei personaggi, ricrea una scena corale di grande suggestione ed empatia. Van Gogh, colpito dalla visione di un proletariato relegato alla fatica quotidiana, ne restò coinvolto avendo anch’egli una predilezione per gli umili lavoratori, spesso da lui ritratti.
Poema di Minamoto no Muneyuki Ason
Katsushika Hokusai, considerato come uno dei più grandi pittori e incisori giapponesi di tutti i tempi, deve la sua fama soprattutto alle sue straordinarie stampe che hanno influenzato non solo l’arte giapponese ma anche buona parte dell’arte occidentale, in particolare a cavallo tra fine Ottocento e Novecento. Artisti come Monet, Toulouse Lautrec, Gauguin e Van Gogh ne furono attratti. Particolarmente conosciuto per le sue opere in stile Ukiyo-e (immagini del mondo fluttuante), a lui si deve l’invenzione del termine “Manga”, ancora oggi utilizzato per le illustrazioni di storie e racconti. Tra le sue opere più famose, oltre alla Xilografia dedicata al poeta Minamoto no Muneyuki, vi sono La Grande Onda, considerata uno dei capolavori di tutti i tempi e divenuta un’icona a livello mondiale assieme ad esempio a L’Urlo di Munch, I Girasoli di Van Gogh, le Ninfee di Monet le Marilyn di Warhol. La serie de Le cento vedute del Monte Fuji e l’ultima detta serie dedicata ai Cento Poeti di cui il Poema di Minamoto, è uno dei capolavori. La scena crea la duplice visione del freddo, rappresentato dal paesaggio innevato che è però rotto dal calore umano dei boscaioli che, riuniti attorno al fuoco, si lasciano andare in gesti e modi in grado di comunicarci la gioia di essere al caldo del fuoco che arde e le cui spire di fumo tagliano diagonalmente la scena. In alto a destra vi è una poesia di Minamoto in stile Waka, stile di ispirazione cinese.
La Grande Onda di Kanagawa
Forse la più celebre tra le opere di Hokusai, fonda elementi compositivi orientali e occidentali e probabilmente per questo fu la fonte di ispirazione di numerosi artisti. Facente parte delle Trentasei vedute del Monte Fuji, che compare nello sfondo sovrastato dalla grande onda, l’opera propone una riflessione sulla potenza della natura, qui evidente nel contrasto tra l’onda, che incombe, maestosa, il gigantesco vulcano qui ridotto ad una piccola protuberanza, insignificante. Il Monte Fuji, pur posto al centro della scena, scompare di fronte alla potenza dell’onda. In questa immagine è implicita una riflessione sulla caducità del pensiero umano, che sarà comunque sempre sovrastato dalla forza della natura, un monito ancora sempre più attuale in questo nostro travagliato tempo in cui la natura si sta pian piano ribellando al nostro scriteriato modo di vivere. Monet fu, come Van Gogh, un grande amante dell’arte giapponese di cui conservava nel suo studio numerose xilografie tra cui l’Onda, che il Museo di Giverny volle rieditare in suo onore, apponendo il cachet Monet alla base del foglio di stampa.
Nishikawa Sukenobu
Nato e vissuto a Kyoto fu tra i grandi maestri della pittura giapponese, famoso per i suoi ritratti di donne da lui idealizzate e alle quali dedicò una famosissima serie, il cui titolo tradotto è Apprezzamento di cento donne e che gli diede una fama tale da renderlo celebre in tutto il Giappone. Le sue opere sono particolarmente ricercate e apprezzate per i suoi colori caldi e delicati e per le figure armoniosamente concepite. Apprezzato dagli impressionisti e da Van Gogh, costituisce, assieme a Hokusai e Hiroshige, una triade particolarmente importante per la nascita dell’arte moderna occidentale.
Katsushika Hokusai e Nishikawa Sukenobu
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