
Pierre August Renoir
La Saône se jetant dans les bras du Rhône
Le fleuve Scamandre
Il presente cartone di Renoir è da annoverarsi tra i pastelli più grandi al mondo realizzati dal maestro ed è da considerarsi un atto eroico per la sua dimensione e per la sua complessità. Questo perché bisogna considerare il fatto che, negli ultimi anni della sua vita, Renoir era costretto sulla sedia a rotelle e le sue mani erano rattrappite, come gran parte del suo corpo, da una artrosi deformante che gli procurava atroci dolori e lo costringeva a lavorare con i colori o i pennelli legati alle mani. Il cartone gli fu commissionato dalla città di Lione e doveva servire come traccia per la realizzazione di un arazzo, per altro mai realizzato probabilmente a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Renoir affrontò un’allegoria con il tema dei due fiumi che si incontrano nella città di Lione, la Saône e il Rodano e per questo lavoro utilizzò un’idea, già elaborata alcuni anni prima, con alcuni disegni di piccolo formato e soprattutto, con una celebre incisione da lui intitolata Les Fleuve Scamandre. L’idea è quella di celebrare l’incontro tra i due fiumi, trasfigurandoli in una giovane e procace donna, a evocare la Saône e un uomo anziano con una barba, a raffigurare il fiume Rodano, che l’accoglie tra le sue braccia. Realizzato con quei toni dolci e crepuscolari, tipici dei lavori di Renoir degli ultimi anni, in parte si apparenta alla ricerca, tesa quasi all’informale, che appassionò anche l’amico Monet nei suoi ultimi lavori dedicati alle ninfee. Entrambi arrivarono alla stessa conclusione, quella del disfacimento del segno, in grado di generare una nuova visione della pittura, fatta più di suggestioni che di realismo e che, in Renoir, tocca vertici poeticamente importanti, anche se spesso trascurati e sottovalutati. In merito a questo lavoro, il figlio Claude Renoir ebbe a dire in un’intervista: “A me mancava qualche anno di pratica per essergli utile e aiutarlo in questo lavoro, ho dovuto quindi assistere, inerme, agli sforzi che lui faceva, tutto da solo, per realizzare questo cartone per l’arazzo che gli era stato richiesto dalla città di Lione“.
Pierre August Renoir
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