Paul Gauguin
Carnet de dessin
Nei preziosi carnet di appunti e schizzi che Gauguin era uso portare con sé, si trovano citazioni, appunti e idee con ritratti di persone e progetti per successivi dipinti, cosa che ci consente di comprendere come Gauguin rifletteva e studiava prima di realizzare un dipinto. Lo studio di pag. 41 del carnet ci mostra degli studi per il volto di Van Gogh e del dito di una mano che sorregge la tavolozza. Appunti da utilizzare, assieme al disegno di pag 70 del carnet, per il dipinto da lui prodotto con Van Gogh che dipinge i girasoli.
In questi schizzi si vede la figura di Van Gogh abbozzata, con davanti l’accenno ai famosi girasoli. Si tratta di documenti preziosi che precedono di poco, la crisi che colpì Van Gogh dopo una furibonda lite tra i due e durante la quale Vincent stesso gettò il suo bicchiere di assenzio sul volto di Gauguin. Questa lite portò lo stesso Gauguin a lasciare precipitosamente Arles. Questo furibondo litigio sancì di fatto la rottura tra i due e, in particolare, Gauguin non volle più sentir parlare di Van Gogh che ormai era, per lui, solo un folle visionario. Scrive Gauguin in Avant et Après, l’ultimo suo libro di memorie scritto a Tahiti: “Ad Arles ebbi l’idea di realizzare il suo ritratto mentre dipinge una natura morta che amava tantissimo, si trattava di un vaso di girasoli. Quando il ritratto fu terminato egli mi disse “sono venuto bene… ma mi hai dipinto come se fossi un folle”. Quella stessa sera avvenne il furibondo litigio.
Femme de Tahiti (attr.)
Proveniente dalla importante collezione del famoso storico dell’arte Giovanni Testori e di Alain Toubas della mitica Compagnia del Disegno di Milano, l’opera, scoperta e studiata dal Testori, è databile al primo viaggio di Gauguin a Tahiti del 1891 ed appartiene, quasi certamente, al nucleo di opere da lui importate da questo suo primo viaggio. Presente all’interno di una preziosa collezione francese, prima di entrare nella collezione Testori - Toubas il dipinto è stato esposto in numerose mostre. La composizione, pur avendo echi legati al Verismo, è un tentativo di Gauguin di rendere la primitività di questa donna, nuda, seduta per terra rappresentata come una sorta di primigenia Eva. Inconsapevole della sua nudità, la donna è intenta ai suoi lavori, all’interno della sua capanna, in cui si posano coperte gettate alla rinfusa, su cui la donna è accovacciata. Il dipinto è da rapportare ad uno dei celebri lavori di Gauguin dal titolo Due donne da Tahiti in cui la materia pittorica e l’impostazione sono ad esso riconducibili.
Paul Gauguin
--:--
--:--