La vita
Vincent van Gogh (Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers–sur-Oise, 29 luglio 1890) è uno dei pittori più amati al mondo, sia per l’estro e l’originalità delle opere che per la capacità che esse hanno di emozionare e coinvolgere il fruitore, instaurando un ponte comunicativo unico che perdura nel tempo. Il pittore olandese, tanto geniale quanto incompreso in vita, è diventato famoso solo dopo la sua morte avvenuta in circostanze misteriose nel 1890. Nonostante abbia iniziato a dipingere all'età di 27 anni e abbia avuto una vita breve, ci ha lasciato oltre novecento dipinti e mille disegni, ma anche schizzi, appunti e lettere. Trascorre i primi anni nel paese natale di Zundert, poi si sposta nella città dell’Aja, dove inizia a lavorare come mercante d’arte e a Londra dove vive per quasi due anni a partire dal 1873. Successivamente ad Amsterdam, seguendo la vocazione religiosa, inizia a studiare teologia e predica tra i poveri minatori del Borinage. Trasferitosi a Parigi nel 1886 vive in casa dell’amatissimo fratello Theo. Qui ha la possibilità di dedicarsi esclusivamente alla pittura e di conoscere altri artisti come Monet, Degas, Renoir e Toulouse-Lautrec, scoprendo l’Impressionismo e le infinite possibilità che offre il colore. Difatti la sua pittura, che fino a quel momento è stata densa di chiaroscuri e tonalità profonde, esplode in un arcobaleno di scintille colorate intense e luminose. Parigi è anche un crogiuolo di idee e di tensioni che a volte lo confondono e lo turbano e il confronto con la dura legge del mercato che non lo comprende e lo respinge, mina la sua stabilità. Vincent si sposta nel sud della Francia. Arriva ad Arles nel febbraio del 1888 fiducioso e pieno di speranza. Con l’arrivo della primavera Vincent è inebriato e appagato dalla bellezza della natura. Va ad abitare nella celebre casa gialla, vicino alla stazione di Arles da cui ritrae l’incantevole Notte stellata sul Rodano e dove per pochi mesi vive felice con il suo amico Paul Gauguin. A causa dei caratteri diversi i due entrano presto in conflitto e la tensione accumulata sfocia nel gesto autolesionista in cui Vincent si taglia un orecchio, con la conseguenza che Gauguin lascerà definitivamente Arles. Da quel momento le crisi depressive si fanno sempre più di frequenti e Vincent, nel 1889, chiede di essere aiutato facendosi ricoverare nell’ospedale psichiatrico di Saint - Rémy. Vi resta per più di un anno e, in questo periodo disegna, dipinge e continua la fitta corrispondenza con il fratello. Nell’estate esegue la famosa tela della Notte Stellata. La salute e l’equilibrio che Vincent Van Gogh sembra ritrovare a Sant-Remy lo spingono a trasferirsi ad Auvers-sur-Oise, vicino Parigi, dove trova una nuova casa e un nuovo amico, il Dottor Gachet, e ancora paesaggi, prati e campi. Nel mese di luglio del 1890, dopo aver dipinto un campo di grano attraversato da tre sentieri e un cielo agitato con un volo di corvi, mette fine alla sua vita con un colpo di pistola. La sua vita turbolenta non gli ha dato la giustizia che meritava. Vincent Van Gogh deve la sua fama postuma alla moglie di suo fratello Theo, la cognata Johanna Bonger che, morto il marito Theo, inizia una vera e propria attività di promozione che passa anche attraverso la pubblicazione della corrispondenza tra i due fratelli.
La vita
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