Arles
In occasione del suo soggiorno nella regione di Arles, tra febbraio del 1888 e maggio del 1889, Vincent van Gogh realizza circa trecento disegni e dipinti. Fuggendo da Parigi, che lo opprime con la sua nebbia e la vita frenetica, Vincent è diretto a sud e sotto il chiaro cielo della Provenza, ritrova l’equilibrio tra il suo animo, la realtà e l’arte. Il caldo sole provenzale si riversa nelle tele e la luce non è più studiata alla maniera degli Impressionisti, ma diventa un mezzo espressivo. L’obiettivo non è quello di riprodurre esattamente ciò che ha davanti, ma di servirsi del colore per esprimersi con intensità. Giunto ad Arles in pieno inverno, Vincent alloggia all’albergo Carrel per poi spostarsi in un edificio in place Lamartine, alle porte della città, dove vi è la celebre “Casa Gialla”, che poi verrà distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Spera ardentemente di poter ospitare nella sua casa una comunità di artisti per creare “l’atelier del sud”,a beneficio delle generazioni future. Nell’ottobre del 1888 lo raggiunge Paul Gauguin che, suo ospite nella Casa Gialla, è il compagno ideale per raggiungere il suo fine. Dopo un primo periodo di convivenza fruttuosa il clima si deteriora fino alla rottura per contrasti che hanno origine dalle personalità differenti. Il 23 dicembre del 1888 Vincent prende un rasoio e cerca di ferire l’amico che fugge spaventato; nel frattempo Van Gogh, in preda a una crisi, si taglia il lobo dell’orecchio sinistro e lo consegna a una prostituta di nome Rachel. Il risultato è che Gauguin lascia Arles per ritornare a Parigi ma Van Gogh dirà di non ricordare nulla dell’accaduto, del quale rimangono due autoritratti con l’orecchio fasciato.
Arles
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