Navigare Logo
Planimetria Bowie
Planimetria Bowie

mappa
Toulouse-Lautrec e la fotografia
Sebbene non ci sia documentazione del fatto che Lautrec abbia mai posseduto una macchina fotografica, il suo rapporto con la fotografia è profondo. D’altronde, se Lautrec è l’artista della modernità, allora non poteva che essere naturale per lui avvicinarsi ad uno dei mezzi più moderni in circolazione a fine Ottocento, una tecnologia inventata poche decine di anni prima. La fotografia diventerà per Lautrec fondamentale sia dal punto di vista artistico che da quello personale. Toulouse-Lautrec aveva un occhio profondamente fotografico, come quasi nessun altro artista della sua epoca. Qualsiasi cosa raffigurasse sarebbe stata inconcepibile senza la fotografia. Le inquadrature di Lautrec risentono moltissimo dell’influsso di questo mezzo che all’epoca veniva per lo più impiegato in modo documentario più che artistico. Le scene di ballo nei locali di Montmartre, le acrobazie dei funamboli del circo, la calca al bancone di un locale, vengono colte da Lautrec come vere e proprie istantanee, testimonianze di un attimo fugace che l’artista vuole immortalare per restituircelo nella sua spontaneità. Le sue composizioni con figure che sembrano quasi troncate, tagliate, ma anche il suo stile appena abbozzato e schizzato è intrinsecamente legato alla fotografia, così come le sue prospettive strette. Lautrec, inoltre, aveva molti amici fotografi (tra essi François Gauzi, Maurice Guibert o Paul Sescau) che spesso incaricava di realizzare degli scatti per lui. A volte usava queste immagini come modelli, sagome da ricalcare e da inserire nei suoi lavori, altre come documentazione visiva delle rappresentazioni teatrali. Ma Lautrec si prestava spesso ad essere lui stesso soggetto di fotografie: si travestiva e inventava scenette nelle quali interpretava i più diversi ruoli coinvolgendo i suoi compagni in questi giochi (famose sono le immagini in cui Lautrec è vestito da samurai, da chierichetto, da clown, da moschettiere, o ancora da donna vistosamente truccata). E ancora in modo irridente si mostrava nudo alla macchina fotografica o mentre defeca su una spiaggia desolata. Si potrebbe addirittura pensare, anticipando un poco i tempi di quella che divenne una pratica comune nel Novecento, che Lautrec usasse il proprio corpo come soggetto di creazione, mettendo in atto una performance ante litteram che al tempo stesso gli permetteva di prendere le distanze dal suo corpo altrimenti oggetto di scherno.
Toulouse-Lautrec e la fotografia
--:--
--:--