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Planimetria Bowie
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Nani, ballerine
Se a metà dell’Ottocento i pittori Realisti ed Impressionisti avevano fatto assurgere l’attualità a categoria estetica, scandagliando lo scenario della quotidianità parigina e cogliendone gli aspetti più miseri, ordinari o accidentali, con Toulouse-Lautrec assistiamo ad una ulteriore evoluzione che portò la pittura della vita moderna ad esiti ancora più audaci. Se, infatti, gli Impressionisti erano completamente assoggettati all'en plein air ed alla pittura di paesaggio, Lautrec preferì lasciarsi sedurre dal mondo della notte e dai suoi protagonisti. Lautrec era profondamente affascinato dai tipi umani che popolavano Montmartre: con il suo lavoro sembra quasi volerne esplorare le peculiarità psicologiche, i tratti fisionomici significativi – sempre “altri” rispetto alla norma – e scavare nella loro naturale unicità. In breve tempo, i performer che lavoravano sotto le luci di Montmartre divennero protagonisti costanti della sua opera: da La Goulue, - celebre vedette che dopo un effimero periodo di gloria finì dimenticata, grassa e alcolista a vivere in una roulette, di cui Toulouse-Lautrec mette in evidenza l'animalità predace - al ballerino di colore Chocolat, all'agile e allampanato Valentin le Désossé, o la clownessa Cha-U-Kao, e le intrattenitrici Yvette Guilbert e Jane Avril. Questi personaggi divennero anche amici intimi di Lautrec. Su tutti, quella che forse fu legata di più al pittore fu proprio Jane Avril, donna colta che apprezzava il suo lavoro e gli stette accanto fino alla fine, e che Lautrec contraccambiò sempre con affetto sincero e ammirazione, regalandole anche molti quadri. Lautrec non poteva in fondo non essere attratto da una figura come Jane Avril: figlia di una prostituta ed in un nobile italiano, ricoverata a soli 14 anni presso l’ospedale della Salpêtrière, nel famoso reparto delle isteriche, cominciò a ballare al Moulin Rouge, proseguendo poi la sua carriera al Décadents e al Divan Japonais, prima di trionfare alle Folies-Bergère. Se il suo aspetto fragile e un po' etereo ne fanno un personaggio a parte in questo ambiente equivoco, Jane Avril si trasforma sulla scena in una ballerina acrobatica piena di energia e di grazia. Se alcune delle artiste che Lautrec ritraeva erano già delle celebrità riconosciute che anzi commissionavano al pittore delle pubblicità – è il caso di May Belfort, che si fa ritrarre con il suo iconico abito rosso nella famosa litografia esposta in mostra – in altri casi il lavoro di Lautrec, contribuì indubbiamente ad accrescerne la fama, come accadde per Marcelle Lender.
Nani, ballerine
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