Van Gogh e Monticelli
Vincent van Gogh conobbe l’opera di Adolphe Joseph Thomas Monticelli (Marsiglia 1824 - 1886) attraverso suo fratello Théo che possedeva cinque suoi dipinti. Van Gogh rimase affascinato dalle sue opere e le studiò in maniera approfondita per cercare di carpire i segreti di una tavolozza e di una tecnica pittorica del tutto personale e così densa di materia e di colore, da divenire il viatico per il suo futuro artistico. Artista molto apprezzato in vita ma poi repentinamente dimenticato, Monticelli lascia un importante corpus di opere che stanno, lentamente, riprendendo il posto che si meritano nella storia dell’arte francese, di metà Ottocento. Di lui Van Gogh scrive alla sorella Willemien il 26 agosto del 1888: “Egli era un uomo forte, un po’ squilibrato, a volte anche un po’ tanto e che sognava la luce del sole, l’amore è la felicità, ma che era sempre frustrato dalla sua condizione di povertà. Un colorista dal gusto estremamente raffinato, un uomo di una specie rara, di quelli che portano avanti le migliori tradizioni. Ѐ morto a Marsiglia in modo piuttosto triste, e probabilmente dopo aver sofferto un vero calvario. Beh io sono sicuro che sarò il suo continuatore, come fossi suo figlio, suo fratello”. Non è difficile vedere in questa descrizione di Monticelli scritta da Vincent, la premonizione di ciò che sarà la sua vita e la sua avventura terrena.
Van Gogh e Monticelli
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